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mercoledì 20 novembre 2019

Che l'avventura abbia inizio

Di Dakar ce n'è solo una e tanti su queste parole capiscono cosa intendo! Non voglio sminuire quello che ad oggi uomini e donne fanno nel nome di una competizione nobile ed allo stesso tempo selvaggia, voglio solamente correre con la mente a circa 30 anni fà in quei primi giorni di gennaio quando disubbidendo a mamma e papà sgattaiolavo fuori dal lettino per andare in cucina a tarda sera e, nella stanza un pò fredda, guardavo la TV a basso volume per non farmi sentire ammirando le gesta di quei funamboli che fluttuavano sulla sabbia con mezzi "meccanici" dove computer e GPS non esistevano.
Sono a favore sulla sicurezza nelle competizioni ma il pizzico di sana incoscienza è stato il sale della vita di quella competizione.
Honda, Yamaha, Bmw, Suzuki tutte le grandi case lì a darsi battaglia anno dopo anno per scrivere la storia sulle sabbie del grande deserto africano, ovvio che i mezzi di informazione del tempo erano quelli che erano e per un bambino che non aveva lo smartphone con lo schermo touch e google era quasi impossibile acculturarsi su quei bolidi, cosi molte volte si creavano vere e proprie leggende tra ragazzini che raccontavano di uno zio che aveva sentito dire al suo meccanico che la moto vincitrice sarebbe stata la Bmw o la Honda.
Ricordo ancora quando sentii dire che la Guzzi partecipò fin dalla prima edizione al rally, tra me e me pensai ad una burla perchè tra le moto riprese dall'elicottero le uniche con i cilindri fuori sagoma erano le Gs, eppure dopo diversi anni ebbi la conferma di quelle voci sentite in precedenza; era il '78 quando l'importatore Guzzi per la Francia Bacholle direttore di Seudem sentendo questi rumors su una competizione che avrebbe attraversato il continente nero partendo da Parigi, si guardò intorno e scelse delle V50 TT per dare inizio a questa avventura.
Rimando l'attenzione alla lettura di questo bellissimo articolo al seguente link:

Alain Le Grand e la sua Dakar 1979


Da qui parte la mia avventura e quella dei miei amici, ovvero accendere i riflettori su una pagina di storia della Moto Guzzi che per certi versi è una storia da "LOSER" che però ha alla base passione ed entusiasmo misti a sudore e polvere.


Sono un autista, sono un vincitore
(le cose cambieranno lo sento)
sono un perdente
sono un perdente tesoro, perchè non mi uccidi?
Loser - Beck






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