Un tempo l'equilibrio tra macchina e uomo quasi si equivaleva, a volte persone motivate, quasi folli, si lanciavano in sfide dove la meccanica era il fulcro fra uomo e macchina. Meccanicamente Eroica non è un progetto ma una sfida! Rimettere in strada una moto finita in un burrone richiamando alla gloria un pezzo di Dakar '79 è la nostra missione. Sei incuriosito? Ti consiglio di iniziare dal primo post, questo blog è come un diario, fai scroll in basso e sulla destra troverai "archivio blog".
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martedì 26 novembre 2019
Si fa sul serio
Bene è tempo di azione! premi play e goditi in pochi secondi quanto di più adrenalinico può accadere quando degli attrezzi inermi incontrano la furia di un RDFE acronimo di "real deep fukin'enthusiast"
venerdì 22 novembre 2019
L'NTX Del Casciani
In una sera di novembre quando ormai alle 6 del pomeriggio è già buio, mossi dall'entusiasmo selvaggio, ci si da appuntamento presso l'ex Opificio di Paolino conosciuto oggi come MECCANICAMENTE, motofficina specializzata che segue diversi progetti che gravitano intorno le due ruote motorizzate; l'obbiettivo della sera è la riesumazione di un NTX abbastanza sfortunato nel suo ultimo anno che però ha dato tante soddisfazioni all'amico Carlo negli anni passati.
In un buio pesto ci aiutiamo al meglio ed agganciata la moto ad un argano la portiamo al caldo dentro l'officina, lo spettacolo mette un pò di tristezza, la moto necessita quasi di un miracolo ma noi, contro tutte le difficoltà da affrontare, prendiamo la nostra decisione: l'NTX del Casciani rinascerà come la "MECCANICAMENTE EROICA" e sarà la seconda chance per questo mezzo un pò sfortunato.
Quella che ho ribattezzato "la riesumazione"
Un colpo al cuore
Il Casciani posa per il passaggio di consegne
Ci siamo è arrivato il tempo del fare
Al futuro della #MECCANICAMENTEEROICA
Paolo attento scruta il nuovo blog per poi dire "SI"
proprio come l'uomo del monte
mercoledì 20 novembre 2019
Che l'avventura abbia inizio
Di Dakar ce n'è solo una e tanti su queste parole capiscono cosa intendo! Non voglio sminuire quello che ad oggi uomini e donne fanno nel nome di una competizione nobile ed allo stesso tempo selvaggia, voglio solamente correre con la mente a circa 30 anni fà in quei primi giorni di gennaio quando disubbidendo a mamma e papà sgattaiolavo fuori dal lettino per andare in cucina a tarda sera e, nella stanza un pò fredda, guardavo la TV a basso volume per non farmi sentire ammirando le gesta di quei funamboli che fluttuavano sulla sabbia con mezzi "meccanici" dove computer e GPS non esistevano.
Sono a favore sulla sicurezza nelle competizioni ma il pizzico di sana incoscienza è stato il sale della vita di quella competizione.
Honda, Yamaha, Bmw, Suzuki tutte le grandi case lì a darsi battaglia anno dopo anno per scrivere la storia sulle sabbie del grande deserto africano, ovvio che i mezzi di informazione del tempo erano quelli che erano e per un bambino che non aveva lo smartphone con lo schermo touch e google era quasi impossibile acculturarsi su quei bolidi, cosi molte volte si creavano vere e proprie leggende tra ragazzini che raccontavano di uno zio che aveva sentito dire al suo meccanico che la moto vincitrice sarebbe stata la Bmw o la Honda.
Ricordo ancora quando sentii dire che la Guzzi partecipò fin dalla prima edizione al rally, tra me e me pensai ad una burla perchè tra le moto riprese dall'elicottero le uniche con i cilindri fuori sagoma erano le Gs, eppure dopo diversi anni ebbi la conferma di quelle voci sentite in precedenza; era il '78 quando l'importatore Guzzi per la Francia Bacholle direttore di Seudem sentendo questi rumors su una competizione che avrebbe attraversato il continente nero partendo da Parigi, si guardò intorno e scelse delle V50 TT per dare inizio a questa avventura.
Rimando l'attenzione alla lettura di questo bellissimo articolo al seguente link:
Alain Le Grand e la sua Dakar 1979
Da qui parte la mia avventura e quella dei miei amici, ovvero accendere i riflettori su una pagina di storia della Moto Guzzi che per certi versi è una storia da "LOSER" che però ha alla base passione ed entusiasmo misti a sudore e polvere.
Sono a favore sulla sicurezza nelle competizioni ma il pizzico di sana incoscienza è stato il sale della vita di quella competizione.
Honda, Yamaha, Bmw, Suzuki tutte le grandi case lì a darsi battaglia anno dopo anno per scrivere la storia sulle sabbie del grande deserto africano, ovvio che i mezzi di informazione del tempo erano quelli che erano e per un bambino che non aveva lo smartphone con lo schermo touch e google era quasi impossibile acculturarsi su quei bolidi, cosi molte volte si creavano vere e proprie leggende tra ragazzini che raccontavano di uno zio che aveva sentito dire al suo meccanico che la moto vincitrice sarebbe stata la Bmw o la Honda.
Ricordo ancora quando sentii dire che la Guzzi partecipò fin dalla prima edizione al rally, tra me e me pensai ad una burla perchè tra le moto riprese dall'elicottero le uniche con i cilindri fuori sagoma erano le Gs, eppure dopo diversi anni ebbi la conferma di quelle voci sentite in precedenza; era il '78 quando l'importatore Guzzi per la Francia Bacholle direttore di Seudem sentendo questi rumors su una competizione che avrebbe attraversato il continente nero partendo da Parigi, si guardò intorno e scelse delle V50 TT per dare inizio a questa avventura.
Rimando l'attenzione alla lettura di questo bellissimo articolo al seguente link:
Alain Le Grand e la sua Dakar 1979
Sono un autista, sono un vincitore
(le cose cambieranno lo sento)
sono un perdente
sono un perdente tesoro, perchè non mi uccidi?
Loser - Beck
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